I rivelatori inerziali sono dispositivi fondamentali, progettati per segnalare immediatamente i tentativi di intrusione. Tuttavia, è importante distinguere e comprendere le differenze tra un rivelatore sismico e uno d’urto, al fine di ottenere le migliori prestazioni in ogni progetto professionale.
Entrambi i tipi di rivelatori hanno applicazioni specifiche regolate da normative tecniche europee, la cui corretta interpretazione è essenziale per garantire installazioni sicure e conformi. In questo senso, la nuova norma UNE-EN 50131-2-8 chiarisce l’uso dei rivelatori d’urto in ambienti vulnerabili ad attacchi meccanici, mentre la norma VdS 2331 stabilisce i parametri per i rivelatori sismici di Grado 3, ideali per installazioni che richiedono protezione contro strumenti da perforazione o sabotaggi avanzati.
By Demes, distributore di tecnologie per la sicurezza, ti aiuta a chiarire i principali dubbi tra rivelatori d’urto e sismici e a scegliere la soluzione più adatta ad ogni esigenza.
Cos’è un rivelatore d’urto e in quali installazioni deve essere utilizzato?
Un rivelatore d’urto, o sensore di vibrazione, è progettato per rilevare attacchi fisici con strumenti contundenti su materiali come legno, vetro o mattoni. Questi dispositivi rispettano la norma UNE-EN 50131-2-8, che ne garantisce l’efficacia nel rilevare vibrazioni rapide e intense tipiche dei tentativi di intrusione con forza bruta.
È consigliato su elementi strutturali vulnerabili come porte, finestre o pareti interne, offrendo una risposta immediata in caso di urti o rotture. Questo tipo di rivelatore è frequentemente installato in abitazioni di lusso, esercizi commerciali, sale tecniche o accessi secondari dove la minaccia principale è l’intrusione con strumenti manuali.
Quali sono le caratteristiche di un rivelatore sismico e quando è indispensabile?
Diversamente dal precedente, un rivelatore sismico d’allarme è progettato per captare vibrazioni più sottili, a bassa frequenza e di lunga durata, generate da attacchi sofisticati come trapani diamantati, seghe meccaniche, esplosivi o strumenti termici.
Il suo utilizzo è regolato dalla norma tedesca VdS 2331, riferimento tecnico riconosciuto a livello europeo per installazioni ad alto rischio. È raccomandato per bancomat (ATM), caveau, casseforti o muri in cemento armato o acciaio strutturale.
Come scegliere tra rivelatore sismico e rivelatore d’urto?
La scelta tra le due tecnologie deve basarsi su due fattori chiave: il tipo di materiale da proteggere e la natura dell’attacco potenziale.
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Rivelatore d’urto: ideale per materiali morbidi e attacchi diretti (porte, finestre, tramezzi).
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Rivelatore sismico: indispensabile su superfici dure esposte a sabotaggi complessi (cemento, acciaio, casseforti).
Entrambi i dispositivi sono disponibili con certificazione Grado 3 e possono essere integrati con accessori di montaggio come piastre metalliche o custodie con protezione IP. Inoltre, i marchi distribuiti da By Demes — tra cui Alarmtech, Honeywell, Texecom, CQR o Hikvision — fanno parte di ecosistemi di allarme o possono essere integrati in sistemi di terze parti.
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